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Tag : caserta

07 Ago 2018

Netpharos da anni progetta e realizza sistemi di videosorveglianza  con telecamere ad alta definizione e di ultima generazione. Durante la fase di analisi, vengono analizzate e proposte le migliore soluzioni per garantire la tutela e la sicurezza cittadina in merito al contesto di installazione. Ogni contesto, infatti necessita di un proprio sistema specifico.

Applicazioni della videosorveglianza (alcuni esempi):

  1. Atti vandalici
  2. Riversamento di rifiuti
  3. Incroci ad alto numero di incidenti
  4. Videocontrollo mirati

I sistemi prevedono la registrazione delle immagini, trattate secondo i criteri del Nuovo Regolamento Europeo (GDPR), quindi tenendo conto dei tempi di conservazione, cancellazione e tutela della libertà dell’individuo e avviene solo nei casi in cui si manifesta una stretta necessità.

Il controllo di funzionamento degli impianti avviene quotidianamente in remoto, ma qualora fosse necessario  i tecnici intervengono in loco gestendo nello specifico la problematica e ripristinando l’eventuale cattivo mal funzionamento dell’impianto. Tale mal funzionamento , potrebbe essere causato da atti vandalici mirati a rendere inaccessibili le visualizzazioni delle immagini o da situazioni climatiche avverse ( piogge violente, fulmini etc).
Gli impianti moderni sono realizzati e studiati per resistere a condizioni climatiche particolarmente complicate, ciò non toglie che esiste una probabilità anche se minima, che una condizione di non funzionamento si potrebbe verificare.

Realizziamo progetti studiati  tecnicamente ed economicamente, in grado di valorizzare e sostenere l’investimento di un azienda/ente pubblico, a misura del cliente.

 

 

Gli impianti di videosorveglianza sono utili per ricostruire eventi criminosi e ,dalle esperienze, si deduce che allontanano le attività criminose.

 

 

Cosa richiede il mercato e cosa offre la netpharos

  • Risposte tempestive
  • Piattaforme aperte che consentono di usare prodotti aggiuntivi e integrazioni
  • Monitoraggio Pro attivo
  • Accessibilità da qualsiasi computer o sistema mobile

netpharos da anni progetta e realizza impianti di videosorveglianza  nelle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno

07 Ago 2018
Progettare un impianto di antintrusione
Per progettare un impianto di antintrusione bisogna rispettare dei livelli di sicurezza e seguire delle norme che sono di supporto alla progettazione,  una norma a cui si fa riferimento  è la CEI 79-3.
Tale norma ha lo scopo di descrivere la progettazione, la realizzazione, l’impianto, il collaudo e la manutenzione degli impianti di allarme antintrusione e rapina. Rispettando la norma si stabiliscono i criteri adatti e la massima sicurezza dell’impianto stesso.
Con l’ausilio di tabelle, si calcola in modo oggettivo il grado di protezione raggiunto  e si stabiliscono anche i criteri di progetti di collegamento e di verifiche funzionali.

La norma CEI 79-3 non sostituisce ne sovrappone la norma europea EN 50131.1 che individua le quattro classi ambientali (interno, interno generale, esterno riparato o interno in condizioni estreme).

Cosa fanno gli installatori:
-Vengono registrate le richieste e le valutazioni del cliente.
-Si ascoltano le richieste del cliente.
-Analisi del contesto, studio di fattibilità e costo. Capire come si muove il cliente all’interno e all’esterno della struttura.
-L’ausilio di app dedicate permettono di ricevere video, catturare e salvare snapshot e filmati video ma anche di gestire l’impianto stesso e controllare gli ambienti a distanza.

Tra i componenti  principali che costituiscono un impianto antintrusione possiamo elencare:

  • Centrale
  • Avvisatori
  • Inseritori
  • Rilevatori di apertura
  • Rilevatori volumetrici
  • Rilevatori lineari

Centrale–> Cuore dell’impianto, punto dove convergono tutti i segnali che provengono da altri componenti dell’impianto
Avvisatori–> Componenti attivati dalla centrale per la segnalazione di anomalie dell’impianto
Inseritori–>Sistema per inserire o disinserire l’impianto
Rilevatori di apertura–> Rilevano l’accesso/apertura, sono generalmente costituiti da un contatto magnetico o sono di effrazione ovvero evidenziano la rottura di una superficie attraverso il rilevamento di vibrazione
Rilevatori volumetrici –>Rilevano la presenza di persone all’interno dell’abitazione attraverso l’ausilio di vari sistemi tra cui infrarossi, a microonde a doppia tecnologia
Rilevatori lineari–>Sono rilevatori di tipo attivo costituiti da un emettitore di segnale e da un ricevitore

E’ possibile classificare le prestazioni di un impianto di allarme  su 4 livelli di rischio.

  • Livello 1 (rischio basso)
  • Livello 2(rischio medio)
  • Livello 3(rischio medio alto)
  • Livello 4 (rischio alto)

netpharos da anni progetta e realizza impianti di antintrusione nelle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.

27 Lug 2018

Quasi tutti i Comuni si abilitano ad utilizzare i più innovativi sistemi di sicurezza per la tutela del cittadino, adottando impianti di videosorveglianza all’avanguardia e innovativi.

Prima della scelta e dell’installazione di un impianto, ogni Sindaco, Assessore o addetto della Polizia Municipale, si pone delle domande attraverso le quali si deduce qual’è il sistema di videosorveglianza più idoneo per le esigenze richieste.

Affidarsi a persone competenti e preparate garantisce risposte sicure e offre ai clienti la possibilità di scegliere tra prodotti garantiti e di ultima generazione.

Ogni impianto deve essere installato tenendo conto anche del nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati(GDPR), che ha implicazioni notevoli sulla riservatezza dei dati.

Finalità e tempi di conservazione sono tra gli elementi di cui bisogna preoccuparsi per poter utilizzare un sistema compliance al GDPR.

Bisogna inoltre chiedersi:

  • Perché si vuole installare un sistema di videosorveglianza?
  • Cosa deve fare il sistema di videosorveglianza?

La risposta alla prima domanda, potrebbe sembrare scontata perché senza ombra di dubbio, un sistema di videosorveglianza è un deterrente per le azioni criminali in quanto le immagini catturate possono essere utilizzate come prove per crimini e reati. Permettono un controllo capillare delle zone dove vengono installate e garantiscono:

  1. Monitoraggio
  2. Sensazione di sicurezza del cittadino
  3. Tutela di atti vandalici-criminosi

Le immagini vengono registrate e possono essere visualizzate in base a:
-Denunce di atti Criminosi
-Segnalazioni relative ad atti criminosi
-Attività di indagine
-Motivi di sicurezza urbana
Ogni esigenza ha la sua soluzioni, in base alla dimensione, alla luce presente e al tipo di immagini richieste.

 

In base alle finalità/scopo dell’impianto gli installatori in accordi con chi presiede i lavori,installano ogni telecamera per inquadrare ogni punto e/o zona interessata.

netpharos da anni progetta e realizza impianti di videosorveglianza  con molteplici funzionalità, realizzati nelle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.

Affidati a degli esperti!

27 Lug 2018

Domotica:
Dal greco =Domus(casa)+Suffisso Ticos legato al tema delle discipline di applicazione delle tecnologie.

Grazie a sistemi moderni, possiamo ottimizzare  e migliorare la qualità di gestione di un ufficio o di un abitazione utilizzando la disciplina della Domotica, che si occupa di studiare tutte quelle tecnologie che consentono di avere un incremento delle prestazione degli impianti presenti in un edificio.

Grazie ai sistemi di domotica, si ottimizzano i consumi e si possono fondere diverse funzioni quali: controllo, comfort, sicurezza, risparmio e comunicazione.

Esempi di funzioni di un impianto di sicurezza intelligente:

  • Monitoraggio a distanza con telecamere
  • Interazione TV, Telefono e Impianto telecamere
  • Chiusura o apertura tende o oscuranti a seconda delle condizioni esterne ( sole si aprono,vento si chiudono etc)
  • Rilevamento di eventi come fughe di gas e incendi

L’innovazione dei sistemi di domotica, riguardano la capacità degli impianti di comunicare tra di loro ( non ci sono più interruttori, regolatori etc.) ma attraverso un unico punto di supervisione e programmazione si potranno coordinare e gestire tutti i dispositivi.Gli ambiti di applicazione sono notevoli e si possono estendere a diversi settori.

Molto spesso sentiamo il termine, Casa intelligente o Smart home,ciò indica proprio un ambiente che utilizza tecnologie  avanzate  che offrono quindi benefici e facilitazioni all’utente.

Si può predisporre l’accensione delle luce, aperture di porte, gestire la climatizzazione e i sistemi di sicurezza, il tutto dialogando dall’interno o dall’esterno attraverso smartphone, Tablet o PC.

Tale sistema risulta essere decisamente sinergico e garantisce una comunicazione a 360 gradi senza perdita di tempo e consumi.

Tramite il WI-FI si possono aggiungere nuove funzioni, utilizzando il collegamento alla rete.

Altro concetto, building automatico che permette di dar vita agli edifici intelligenti, con software di gestione dedicati che contribuiscono al controllo centralizzato ed efficiente di tutte le funzioni.

Quali sono i vantaggi?

  • Comfort -Facilità di gestione di tutti i dispositivi connessi
  • Sicurezza – Protezione dell’edificio da qualsiasi tentativo di effrazione
  • Risparmio e rispetto dell’ambiente -Consumi controllati e ottimizzati
  • Controllo e comunicazione -Controllo accessi e verifiche a distanza
  • Prolungamento della “Vita” di un edificio -Meno consumi, gestione ottimizzata

netpharos da anni progetta e realizza sistemi di domotica nei diversi ambiti di applicazione con molteplici impianti realizzati nelle province di Avellino, Benevento, Caserta, Napoli e Salerno.

24 Lug 2018

Esistono attualmente vari sistemi che permettono all’utente di  memorizzare  le proprie informazioni, in locale  e remoto, Hard Disk oppure attraverso sistemi cloud.

Avere le nostre informazioni su un server on line, accessibile da qualsiasi punto attraverso una connessione ad Internet, sicuramente  ci offre maggiore sicurezza, in quanto modo non siamo più costretti ad avere informazioni sui nostri computer, penne USB o altri dispositivi che in caso di perdita potrebbero rappresentare un problema personale o lavorativo.

Vista la grande richiesta e la necessità sempre maggiore degli utenti di conservare/archiviare foto, documenti di testo e altro, i giganti del settore IT hanno cercato di migliorare intensamente  le loro offerte, mettendo a disposizione degli utenti soluzioni pensate ad hoc, cercando di assecondare  le richieste specifiche di ogni utente.

Nella fase iniziale di registrazione, ogni utente ha a disposizione qualche Gbyte di dati ,ma con pochi euro si può avere a disposizione sempre più spazio.

Di seguito alcuni esempi, tenendo conto che i prezzi indicati  potrebbero modificare

 

OneDrive Proporne un incremento dello spazio di 45 Gybe (2 euro al mese per passare da 5 a 50 Gbyte;

Office 365  Abbonamento con 7 euro al mese;

Plus di Dropbox (8,25 euro al mese per 1 Tbyte);

La stratosferica espansione di utilizzo dei servizi Storage online è associata anche alla diffusione dei dispositivi mobile,grazie a sistemi con Dropbox, Google Drive e OneDrive, installabili senza difficoltà sui nostri cellulari, si può sempre e comunque e con estrema semplicità avere sempre le proprie informazioni a portata di mano.

Un aspetto fondamentale nonché vantaggio di utilizzo dei servizi cloud storage ,è sicuramente la possibilità di condividere ogni singolo file o intere cartelle senza la necessità che la persona con la quale condividiamo le informazioni, debba iscriversi al servizio. Possiamo impostare password, decidere date di scadenza, insomma trasferiamo i nostri dati essendo sempre certi che  non ci sarà perdita di informazioni o che i nostri dati sono protetti.

 

24 Lug 2018
Avigilon, 13 giungo 2018 a Vancouver, ha presentato la sua nuova linea di telecamere H4 Multisensor
Le nuove telecamere presentate sono le più avanzate, offrono una copertura eccezionale ( tre o quattro sensori  per telecamera), con la possibilità di essere posizionati in modo individuale per riprendere l’area desiderata.
Ogni sensore che compone la telecamera incorpora l’analisi del video di apprendimento che funziona con la tecnologia di ricerca video Avigilon Appearance Search.
Grazie alla fusione di queste funzionalità , gli operatori hanno un aiuto notevole per controllare i video con una riduzione degli angoli ciechi,ciò favorisce anche guadagno di tempo durante verifiche in indagini critiche.
La videocamere H4 Multisensor, ha una risoluzione che varia tra 9 e 32 MP, offrono ampia inquadratura e dettagli delle immagini raccolte, il sistema riduce la larghezza di banda e i requisiti di archiviazione garantendo immagini chiare e decisamente dettagliate.
Qualora fosse necessario, c’è la possibilità di aggiungere un modulo opzionale a infrarossi (IR) a 360° che fornisce illuminazione fino a 300 metri.

A partire dal terzo semestre di quest’anno la telecamera dovrebbe essere disponibile!

 

Al link del sito ufficiale, tutte le informazioni e dettagli.

http://news.avigilon.com/News-Releases/News-Release-Details/2018/Avigilon-Unveils-Next-Generation-Multisensor-Camera-Line/default.aspx

24 Lug 2018

Negli ultimi anni i sistemi di videosorveglianza da parte degli enti locali sono in crescita esponenziale.

Alla base, senza dubbio, c’è la risposta alla domanda di sicurezza fatta dai cittadini e grazie ,anche, agli incentivi economici sia statali che regionali, l’incremento è davvero notevole.

L’uso di telecamere permette di tenere a freno atti vandalici e criminosi ( non li elimina del tutto) con un sistema di difesa passiva.

Ciò non toglie che la convivenza civile deve essere tra le priorità ma l’esigenza di sicurezza è certamente indispensabile. I cittadini chiedono risposte concrete e ciò comporta un impegno notevole che vede uniti  sia lo Stato che le istituzioni regionali.

Vien fuori quindi il concetto di Sicurezza integrata che mira sempre alla ricerca di nuove forme di cooperazione.

Nei protocolli e nei patti di sicurezza urbana, molto spesso si pone l’accento su questi sistemi, confermando l’interesse notevole che tali strumentazioni hanno per le loro finalità e possibilità di utilizzo.

Anche il Garante si è più volte espresso in merito all’argomento, modificano nel tempo concetti  e provvedimenti ufficiali.

Per poter definire le necessità di un comune bisogna tener conto di:

  • Bilancio delle risorse
  • Diagnosi preliminare per definire i fabbisogni della zona da “mettere in sicurezza”
  • Definire gli obiettivi
  • Stabilire la tipologia di  sistema

Definita la parte di valutazione, il percorso continua logicamente con le procedure amministrazione che comportano la regolarizzazione degli impianti con autorizzazioni  e permessi al fine di non violare la privacy del cittadino.

 

 

 

 

 

24 Lug 2018

Il titolare e il responsabile del trattamento dei dati, devono mettere in atto una serie di misure tecniche che garantiscono un livello di sicurezza adeguato al rischio, misure valutate e applicate in base alla tipologia di azienda e alla tipologia di dati che tratta.

 


Il corpus normativo del GDPR è molto complesso e articolato e va a modificare radicalmente quello che è il concetto attuale di privacy. Basandosi sul principio di Accountability, l’approccio che hanno avuto le aziende è stato abbastanza complesso, in quanto la chiave di lettura sembra essere personale, anche se così ovviamente non è.

Bisogna  capire da quali rischi bisogna proteggere i dati che vengono trattati e quali e  quanti dati proteggere in base a livelli di priorità.

Uno degli elementi importanti è la protezione degli accessi in quanto la cifratura dei dati è una tra le minacce possibili contro le infrastrutture. Possono esserci accessi non autorizzati  che possono provocare, se non tenuti a bada, danni gravi e anche irreparabili.


Ma cosa si intende per controllo Accessi?

Si intende un sottosistema di sicurezza che si occupa di controllare varchi e porte, attraverso l’uso di apparati elettronici chiamati lettori di badge o lettori biometrici. Tale elemento non si intrinseca solo con la sicurezza ma viene anche utilizzato per verificare l’ora di ingresso e di uscita dei dipendenti.
Viene abitualmente utilizzato per proteggere le aree dove sono installate le “macchine” e dove i dipendenti lavorano.Ovvio che a tale sistema, vanno sempre aggiunti impianti di antintrusione, antifurto e videosorveglianza.
Ricordiamoci che il GDPR, in fase di controlli e ispezioni, prevede che venga dimostrato che tali elementi sono in utilizzo.

Prima di iniziare ad utilizzare un sistema di controllo di accessi dobbiamo porci delle domande:

  • Quali sono i luoghi in cui si effettua il trattamento (CED, archivi cartacei e digitali etc…)
  • Quali sono i varchi e il loro perimetro
  • Chi sono coloro che transitano in tali zone ( dipendenti, clienti, fornitori etc…)

Come funziona il controllo accessi

Ad ogni dipendente/utente viene assegnata una credenziale tipo:

  • Pin
  • Card
  • Transponder
  • Altro

Vengono quindi associati dei diritti di accesso, dove può accedere e quando. Se l’esito è positivo l’utente passa e raggiunge il luogo desiderato e ogni passo viene regolarmente memorizzato, ciò permette di avere storicità che potrebbe essere utilizzata in caso di violazioni.

Tenendo conto del Regolamento, bisogna dire che un sistema elettronico di questo tipo contiene e tratta dati personali quindi deve essere GDPR compliance.

Vengono infatti conservate informazioni anagrafiche e spesso dati sensibili, inoltre essendo spesso utilizzato anche per la rilevazione delle presenze di lavoro e la gestione del personale stesso, alcuni dati sono anche sensibili.

Il dubbio che quindi viene è.

  1. E’ necessario il consenso da parte dei dipendenti/utenti?

No, in quanto il trattamento dei dati avviene nell’ambito del rapporto di lavoro ( Risposta ampiamente contenuta nell’Art.6 pag 83 del link)

https://www.garanteprivacy.it/documents/10160/0/Regolamento+UE+2016+679.+Con+riferimenti+ai+considerando


Molto spesso i sistemi di controllo di accesso, sfruttano la biometria per identificare il personale e foto. 

  1. Possono questi dati essere oggetto di trattamento?

Si può utilizzare la biometria secondo le prescrizioni impartite dal Garante ( opportunità, proporzionalità etc…)

( Risposta ampiamente contenuta nell art. 9 c. 2 lett. b pag 86  ) “Trattamento di categorie particolari di dati personali”

https://www.garanteprivacy.it/documents/10160/0/Regolamento+UE+2016+679.+Con+riferimenti+ai+considerando